IL SENTIERO DEL GRANCHIO NERO
Al confine tra Castelplanio e Rosora immerso nella natura in una cornice davvero suggestiva!
Il sentiero del granchio nero parte dalla chiesa di Macine, attraversa un bosco fluviale, un torrente e un laghetto naturale per due chilometri.
Il sentiero che percorre l’ambiente del granchio nero, emergenza naturalistica e geologica tra le più importanti delle Marche, parte da via Caciampa, a Castelplanio (strada adiacente la residenza municipale e il civico museo) e collega il capoluogo alla frazione Macine.
Il percorso si sviluppa in direzione sud/sud-ovest lungo una stradina al margine del tipico agrosistema rurale: qui lo sguardo può osservare il magnifico anfiteatro naturale della valle alluvionale, caratterizzato dalla presenza di spettacolari aree calanchive originatesi per erosione del suolo nei versanti più acclivi delle scarpate collinari.
Superata la diramazione che conduce alla settecentesca Fonte del Coppo, dove le acque sorgive garantivano l’approvvigionamento idrico dell’intero Capoluogo, si entra nel cuore dell’ “oasi”: il sentiero vero e proprio, lungo poco più di 2Km, si immerge prima bruscamente, poi sempre più dolcemente nel bosco ripariale e incontra numerosi rivoli d’acqua che sgorgano e scorrono sul terreno argilloso/sabbioso ed arenaceo tipico dei modesti rilievi dell’entroterra.
Per un lungo tratto il sentiero costeggia il ruscello principale dalle acque perenni, che scendono a cascatelle naturali o regolate, di tanto in tanto, dalla ingegnosa quanto sapiente opera dell’uomo, per poi raggiungere presso un’ampia radura, la zona di confluenza con il “Fosso lungo di Rosora“. Il percorso, punteggiato da alcune aree di sosta attrezzate con panche e tavoli, permette ai visitatori di poter scendere dolcemente fino a valle e terminare la passeggiata in prossimità dell’abitato di Macine, sulla via Copparoni. Nei pressi era la localizzazione del cinquecentesco “Mulinetto del maltempo” le cui macine giravano grazie alla spinta delle piene del “Fosso lungo di Rosora o delle macinare“. Così veniva infatti chiamato il ruscello che proseguendo, costeggia parallelamente la via Copparoni fino a gettarsi nel fiume Esino. Da questo primitivo insediamento lavorativo, nasce il toponimo di “Macine” dando il nome proprio all’attuale medesima frazione.
La ricca e varia fauna del Sentiero del Granchio
Ritornando lungo il Sentiero del Granchio Nero, è possibile osservare come la vegetazione ripariale idrofila abbia trovato in questo biotopo uno sviluppo ottimale, annoverando specie significative e molto localizzate come l’Ontano nero (Alnos glutinosa), il Pioppo bianco (Popolus alba), e il Nocciolo (Corylus avellana), mentre lo strato erbaceo è dominato soprattutto da Farfaraccio (Petasites hybridus), Equiseto (Equisetum telmateja), e Carice maggiore (Carex pendula).
Di notevole interesse faunistico e naturalistico la presenza del raro e minacciato Granchio di fiume (Potamon fluviale) dal caratteristico colore nero che, insieme al multiforme mondo dei macroinvertebrati d’acqua dolce, è un ottimo indicatore ambientate dello stato di salute dei nostri corsi d’acqua. Tra i mammiferi che trovano rifugio in questo angolo di “natura selvaggia” è facile imbattersi in segni e tracce lasciate dal timido Riccio (Erinaceus europaeus), vorace insettivoro, dall’elusivo Istrice (Hystrix cristata) o dall’Arvicola terrestre (Arvicola terrestris), mentre nelle pozze che si formano tra le pietre dei piccoli corsi d’acqua perenni è possibile osservare la Rana verde (Rana esculenta complex) ed il Tritone crestato (Triturus carniflex) del gruppo degli anfibi.
Il fresco sottobosco e le aree marginali incolte, poi, sono pattugliate dalla Biscia dal collare (Natrix natrix helvetica) e dal Biacco (Coluber viridiflavus), rettili che si
nutrono di anfibi, insetti e micro-mammiferi. Tra gli uccelli da segnalare la presenza nel fitto bosco ripariale del Rigogolo (Oriurus oriurus), riconoscibile per la vistosa colorazione gialla del dorso dell’Usignolo (Ceptia cepti), del Pettirosso (Erithacus rubecola), del Picchio verde e della Ghiandaia.
Il viaggio lungo il Sentiero del Granchio Nero, dunque è appena iniziato, non resta che percorrere la valle con gli occhi della natura, i cui segni presenti evocano immagini di altri tempi di una felice arcadia agro-forestale, di romantiche passeggiate tra i boschi di quelle immortalate nei quadri dei paesaggi ottocenteschi.
nutrono di anfibi, insetti e micro-mammiferi. Tra gli uccelli da segnalare la presenza nel fitto bosco ripariale del Rigogolo (Oriurus oriurus), riconoscibile per la vistosa colorazione gialla del dorso dell’Usignolo (Ceptia cepti), del Pettirosso (Erithacus rubecola), del Picchio verde e della Ghiandaia.
Il viaggio lungo il Sentiero del Granchio Nero, dunque è appena iniziato, non resta che percorrere la valle con gli occhi della natura, i cui segni presenti evocano immagini di altri tempi di una felice arcadia agro-forestale, di romantiche passeggiate tra i boschi di quelle immortalate nei quadri dei paesaggi ottocenteschi.
Per apprezzare appieno le peculiarità del Sentiero del Granchio Vi proponiamo alcune escursioni tematiche che si affiancano alla tradizionale “visita guidata”.
GRUPPI DI TURISTI
– Orienteering
– Viaggio nel tempo tra calanchi e sorgenti
– Birdwatching
– Escursione in notturna
SCUOLE
– Mago Glu-Glu nel regno di Acqua incantata (Materne)
– Viaggio alla scoperta dell’acqua sorgiva (Elementari e Medie)
– Il Granchio di fiume e la sua valle (Elementari e Medie)
– Il bosco igrofilo e l’agroecosistema (Medie e Superiori)
– I bioindicatori (Medie e Superiori)
Note Generali
Data l’elevata valenza naturalistica del sito, è possibile accompagnare al massimo due gruppi o classi al giorno, intervallati di almeno 30 min. l’uno dall’altro.
Le prenotazioni vanno fatte con almeno 7 giorni di anticipo sulla data stabilita per l’escursione.
In caso di maltempo si prega di comunicare la disdetta almeno 1 ora prima della visita guidata.
Le escursioni e le visite guidate sono curate da: GEAMBIENTE Guide Educatori Animatori CO.ST.e S.S
Via Calabria 23/bis – 60035 Jesi (AN) P.IVA 012673304029
Reg. Soc. Trib. AN-20254 – CCIAA AN-120596
CONTATTI
Per comunicazioni e prenotazioni:
3332657711 (Claudio Paolini)
071781232 (CEA Castelfidardo)
c.paolini@libero.it – dr.fiacchini@libero.it